1.Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Il mio nome è Patricia, ho 47 anni, sono nata in Pakistan da madre Italiana e da padre inglese, i quali si sono incontrati e sposati in Nigeria dove si trovavano entrambi per motivi lavorativi. Successivamente si sono trasferiti in Pakistan, e più precisamente a Tarbela, dove siamo nati io e mio fratello Robin. Poco dopo la mia nascita e a causa della guerra civile scoppiata alla fine del ‘71 fra Pakistan e India, i miei decisero di ritornare in Inghilterra. Sono pertanto cresciuta a Southend-on-Sea, una cittadina sul mare vicino a Londra.
Successivamente sono venuta a vivere in Italia, nella città natale di mia madre, Alessandria, ed è qui che ho iniziato la mia carriera di insegnante di inglese nel lontano 1988, a soli 17 anni.
Attualmente vivo ad Acqui Terme, insieme al mio compagno Adil ed i miei tre figli, Elia, Adam e Tahir.
Mi sposto spesso a Milano per lavoro dove insegno inglese sia nelle aziende che ai privati. Il resto del mio tempo lo dedico ad implementare la mia attività, a sviluppare nuove idee e a scrivere i miei libri.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Questa domanda ho preferito farla a mio figlio in quanto adolescente e più vicino a quello che è il mondo dei giovani nel 2019 e la risposta mi ha sorpresa:
Questa domanda ho preferito farla a mio figlio in quanto adolescente e più vicino a quello che è il mondo dei giovani nel 2019 e la risposta mi ha sorpresa:
“Io consiglierei ad un adolescente -I Tre Moschettieri- che, al contrario di quello che si pensa è un tema molto attuale. Uno per tutti, tutti per uno, è il motto che tutti i ragazzi dovrebbero adottare. Il bullismo non può essere combattuto da un ragazzo solo, ma se si è in tanti possiamo debellarlo quasi completamente. In un solo ragazzo vittima di bullismo, se ne nascondono altri 100 pronti a sconfiggerlo”.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che sia una naturale evoluzione delle cose. Un processo inevitabile al quale tutti dovremo farci l’abitudine.
Penso che sia una naturale evoluzione delle cose. Un processo inevitabile al quale tutti dovremo farci l’abitudine.
È pratico, contiene un numero infinito di libri, è eco-friendly e si può portare ovunque.
Certo che mi mancherà il mio libro cartaceo dall’inconfondibile odore, ma quello è soprattutto un attaccamento ad un passato spensierato che non tornerà più.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è una vera e propria passione, nata sin da bambina insieme alla mia passione per l’insegnamento, per il canto ed i bambini.
La scrittura è una vera e propria passione, nata sin da bambina insieme alla mia passione per l’insegnamento, per il canto ed i bambini.
Mentre prima amavo relazionarmi di più con le persone, ora amo stare di più dietro le quinte e dedicare il mio tempo a scrivere esperienze di vita e a condividere la mia conoscenza attraverso i miei libri. Uno stile di vita meno frenetico e più riflessivo.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La spinta è nata dai miei 30 anni di esperienza nell’insegnamento della lingua inglese.
La spinta è nata dai miei 30 anni di esperienza nell’insegnamento della lingua inglese.
Oltre ad aver trasmesso nozioni ho sempre cercato di analizzare e capire quali fossero gli ostacoli ad impedire un apprendimento della lingua a 360° e quale potesse essere il metodo più efficace per poter rendere tale apprendimento possibile. Quindi dopo anni di analisi e tentativi per concretizzare le mie idee ho finalmente deciso di mettere nero su bianco quello che credo siano i mezzi che possono permetterci di apprendere una lingua in modo naturale e spontaneo.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio è molto semplice: non vi è nulla di difficile nell’apprendimento di una lingua. È semplicemente diverso e tali differenze vanno accettate, assimilate, capite e messe in pratica. Basta saper cambiare la visione delle cose.
Il messaggio è molto semplice: non vi è nulla di difficile nell’apprendimento di una lingua. È semplicemente diverso e tali differenze vanno accettate, assimilate, capite e messe in pratica. Basta saper cambiare la visione delle cose.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come già detto, la scrittura è da sempre una mia grandissima passione. Ho scritto tante lettere e pagine sulla mia vita fotografando momenti importanti ed irripetibili e liberando emozioni che non torneranno più. Ora sento il bisogno di comunicare i miei pensieri al mondo e ad un pubblico più ampio.
Come già detto, la scrittura è da sempre una mia grandissima passione. Ho scritto tante lettere e pagine sulla mia vita fotografando momenti importanti ed irripetibili e liberando emozioni che non torneranno più. Ora sento il bisogno di comunicare i miei pensieri al mondo e ad un pubblico più ampio.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con grande emozione il momento in cui ho visto tutte le mie idee prendere forma in modo assolutamente chiaro e sicuro. Infatti il libro è stato scritto in 20 giorni.
Ricordo con grande emozione il momento in cui ho visto tutte le mie idee prendere forma in modo assolutamente chiaro e sicuro. Infatti il libro è stato scritto in 20 giorni.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho mai pensato di non portarlo a termine. Anzi più scrivevo più sentivo la brama di aggiungere pensieri ed idee che continuavano ad affiorare nella mia mente con una struttura logica, profonda accuratezza e senza alcuna esitazione.
Non ho mai pensato di non portarlo a termine. Anzi più scrivevo più sentivo la brama di aggiungere pensieri ed idee che continuavano ad affiorare nella mia mente con una struttura logica, profonda accuratezza e senza alcuna esitazione.
10. Il suo autore del passato preferito?
La mia fonte d’ispirazione è da sempre stata Oriana Fallaci.
La mia fonte d’ispirazione è da sempre stata Oriana Fallaci.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che anche questa sia una evoluzione abbastanza inevitabile e considerando che stiamo diventando sempre più pigri nella lettura e nell’apprendimento in generale forse sarà un modo per persuadere le persone a “leggere” un po’ di più.
Penso che anche questa sia una evoluzione abbastanza inevitabile e considerando che stiamo diventando sempre più pigri nella lettura e nell’apprendimento in generale forse sarà un modo per persuadere le persone a “leggere” un po’ di più.
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